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Conversazioni tra professionisti

Perchè il podcast è importante?

Il podcast può diventare uno strumento di business? O meglio, possiamo usarlo per dare eco al nostro brand? Quali sono le caratteristiche perchè sia efficace. Con Paolo Buzzone e Giovanni Savarese abbiamo avuto diverse risposte. L'intervista scritta e il video integrale della serata.

 

Paolo Buzzone, Podcast producer, giornalista, copywriter, autore e Giovanni Savarese, giornalista, autore. Entrambi autori  de "Il Falco e il Gabbiano", programma quotidiano condotto da Enrico Ruggeri su Radio24.

Si parla di  podcast come strumento per l'evoluzione del personal blogging, un'opportunità per i professionisti.

C'è un pubblico  intressante che ascolta i podcast, pensate che un'indagine targata Ipsos digital survey dice che il 48% del pubblico dei podacast sono under 35, il 75% li ascolta da smartphone e per lo più sono gli under 35. Il 49% li ascolta dal computer di cui il 57% sono over 45, il 78% li ascolta a casa anche qui sono per lo più over 45. L'83% lo fa in multitasking.
Sono dati importanti che fanno riflettere sulla possibilità di poter sondare il podcast ormai entrato nella logica anche del pubblico italiano.

Intervista ai due protagonisti

Perché il podcast è così importante?

Paolo. Il podcast apre a grandi possibilità per l'utenza e per chi propone contenuti. Da parte degli ascoltatori c’è la possibilità di una fortissima personalizzazione per quanto riguarda la scelta del contenuto e la modalità di fruizione. Chi ascolta un podcast spesso lo fa con un auricolare in un momento in cui magari fa anche altro, ma riesce a rimanere concentrato sull’ascolto. Dall’altro lato, per gli operatori del settore il podcast rappresenta una nuova possibilità narrativa, un modo di proporre contenuti originale rispetto ai media tradizionali. Una possibilità di raccontare la realtà in maniera intima. È importante ricordare che parliamo all’orecchio delle persone, e il racconto orale è quello più radicato in noi, è il primo racconto che sentiamo da bambini e da cui non ci stacchiamo mai nella vita.

Iniziamo col fare una differenza tra i vari podcast e individuiamo quelli che possono essere più indicati per fare personal branding

Giovanni. Nel mondo dei podcast esistono molti format consolidati e molti altri in sperimentazione, il che rende il panorama molto vario e vasto, ma anche difficile da definire secondo standard precisi. Due macrocategorie potrebbero essere il formato periodico e le serie concluse. Il primo è un genere adatto al personal branding perché ha in sé una delle caratteristiche tipiche del messaggio pubblicitario classico (la ripetitività, appunto) e crea fidelizzazione, anche se certo richiede una grande ricchezza di contenuti per poter funzionare. I grandi brand, invece, solitamente scelgono la formula delle serie concluse, pensate più per avvicinare un pubblico ai valori e alla visione aziendale.

Quali sono gli elementi base che deve avere un podcast per essere tecnicamente fatto bene?

Paolo. La “tecnica” nel podcast comprende sia l’aspetto di realizzazione audio, sia il mestiere di scrittura per l’audio. Entrambi sono fondamentali per poter ottenere un prodotto di qualità e entrambi hanno diverse complessità. Saper fare editing audio, conoscere gli strumenti di registrazione e montare con la giusta sensibilità riguardo ai contenuti è importante tanto quanto saper scrivere un testo pensato per il parlato (che è molto diverso da altre forme di scrittura). Ultimo elemento importante è conoscere la propria voce e imparare a sfruttarne le qualità.

Qual è il podcast che si ascolta? Quali sono gli elementi di engagement in un audio?

Giovanni. Statisticamente il principale elemento di engagement è l’argomento. Può sembrare una banalità, ma l’utente sceglie in base a quello. Una volta scelto un podcast, però, l’utente deve decidere di rimanere all’ascolto e questa è la parte più complessa. Gli elementi fondamentali per me sono due: raccontare una storia e raccontarla col giusto ritmo. Non basta esprimere dei concetti o fare delle riflessioni interessanti, l’elemento che tiene l’ascoltatore agganciato è la storia, che deve essere capace di mettere curiosità e voglia di continuare l’ascolto. I concetti e le riflessioni si innestano su questa storia. Il secondo elemento, il ritmo, è da intendersi sia in scrittura che in costruzione sonora (che nel podcast, di fatto, è ancora scrittura). Deve succedere qualcosa con una certa periodicità.

Sono comunicativamente efficaci i podcast che riproducono l’audio di un video?

Paolo. Quando si parla di prodotti audio e di prodotti video non si deve pensare che i primi siano semplicemente un sottoinsieme dei secondi. Parliamo di due canali di comunicazione differenti con delle caratteristiche uniche. Un prodotto pensato per la monosensorialità ha delle specificità comunicative che difficilmente un prodotto video, trasportato in audio, può avere. Il che ovviamente non vuol dire che l’audio estratto da un prodotto video necessariamente non funzioni, ma semplicemente che il prodotto che si ottiene probabilmente non sfrutta al meglio le potenzialità del mezzo audio.

Qual è la durata giusta per un podcast?

Giovanni. Direi che non esiste. Dipende dal prodotto. I podcast narrativi solitamente hanno episodi di 30-50 minuti l’uno, quelli più informativi hanno durate più brevi. Dai pochi minuti per i periodici news, ai 10-15 per i branded. Parliamo di durate indicative, ovviamente, esistono esempi che non seguono queste regole. L’unica costante in una serie deve essere la durata simile di un episodio con l’altro, episodi molto eterogenei non aiutano a fidelizzare l’ascolto.

Devi essere necessariamente un professionista per fare un podcast?

Sì, se vuoi fare un prodotto professionale. No, se cerchi un prodotto amatoriale. Ma questo vale in tanti campi.

Quali sono i programmi “facili da usare” e che ti danno la possibilità di fare un po’ di editing

Esiste un programma con licenza free che si chiama Audacity. È molto conosciuto e permette di fare pratica con tutti gli elementi di base del montaggio audio. L’ideale per chi inizia.

VIDEO INTEGRALE

 

 

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Chi sono

Sono Dora Carapellese, mi occupo di comunicazione, gestisco i rapporti con i media, sono una giornalista e svolgo attività di formazione sui temi legati alla comunicazione.

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