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Tolktolk. I sette step per essere un imprenditore sovversivo

Il primo Tolktolk della stagione, con il ritorno di Fabrizio Cotza, Mentore di Imprenditori Sovversivi intervistato sui  7 passaggi che fanno bene alle PMI e all'economia italiana.

Quando si parla di lavoro, quasi tutti vivono un ritmo di vita frenetico, corrono…corrono per arrivare dove mi chiedo? Molti si giustificano dicendo di dover produrre di più, perché questo è l’unico modo per far crescere l’azienda. C’è chi dice che l’azienda è lo scopo della vita e va salvaguardata anche a costo di  “spremere come limoni” i collaboratori. O peggio ancora, anche a costo di tornare a casa tardi tutte le sere per vedere i figli addormentati.

Questo è lo scenario tipico della maggior parte degli imprenditori… eppure la vita non può essere solo lavoro. Quando ho scoperto Imprenditori Sovversivi, ho realizzato che esiste una modalità differente di lavorare raggiungendo dei traguardi di fatturato e utili significativi.

Imprenditori Sovversivi, è un sistema unico in Italia è nato a Bologna. Si tratta di un approccio di gestione delle PMI incentrato interamente sulla qualità, non solo del lavoro ma della vita in generale. Perché insegna all'imprenditore ad “usare” l’azienda come uno strumento di crescita personale, sotto il profilo emotivo e psicologico. A tutto vantaggio dell’azienda stessa.

 

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“Essere Imprenditori Sovversivi significa rivoluzionare totalmente i canoni della gestione di una media e piccola impresa”. È quello che afferma Fabrizio Cotza, ideatore di questo approccio e che dal 2009 insegna nella sua Accademia Sovversiva, ad anteporre la realizzazione personale al semplice raggiungimento del successo professionale, rendendo così l’azienda una sorta di “palestra” in cui imprenditori e collaboratori possano lavorare in maniera appagante e serena.

Fabrizio  tornato a grande richiesta a Tolktolk  ha aperto la stagione invernale della rassegna. Ma torniamo a questo approccio che Fabrizio definisce un circolo virtuoso e che ogni PMI dovrebbe attivare per rendere la propria azienda un luogo piacevole dove lavorare, dove l’imprenditore ritrova i suoi spazi personali e professionali aumentando anche gli utili. 

 

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Scopriamo i 7 passaggi del circolo virtuoso

  • Pianificazione a lungo termine, sia aziendale che personale.
  • Efficienza, grazie ad un processo di delega e di miglioramento professionale, che porta ad per avere più risultati col minor dispendio di risorse tangibili e intangibili.
  • Relax creativo, una fase che può avvenire solo una volta che l’azienda è diventata autonoma, e che permette all’imprenditore di fermarsi a riflettere, per avere nuove idee.
  • Innovazione, l’imprenditore trasforma l’idea in qualcosa di concreto, che permette all’azienda di avere una proposta di valore unico sul mercato, ovvero non soggetto alla lotta sui prezzi.
  • Strategia, l’idea realizzata viene proposta al mercato attraverso un’adeguata strategia di marketing e comunicazione.
  • Risultati, è il momento in cui l’imprenditore impara a selezionare la clientela che arriva, sulla base di due fattori: economico e qualitativo. Per migliorare gli utili e la qualità di vita di chi lavora in azienda.
  • Realizzazione, ovvero il reinvestimento degli utili all’interno e all’esterno dell’azienda, per migliorare tutto quello che è qualità: ambientale, benessere dei collaboratori, attività benefiche per il territorio.

 

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La matematica non è un’opinione

È interessante scoprire come tutti gli imprenditori sovversivi (circa 300) che hanno partecipato ad un’indagine, espongono un parere positivo, e aggiungo in piena controtendenza rispetto alla situazione delle aziende italiane:

  • Il 92% degli Imprenditori Sovversivi negli ultimi 3 anni ha costantemente aumentato il fatturato, ma soprattutto gli utili (si va dal 5 al 30%).
  • Il 75% dichiara di essersi preso più tempo per sé stesso e la famiglia, senza che questo abbia intaccato negativamente l'efficienza sul lavoro.
  • Il 97% degli imprenditori ha dichiarato di essere ritornato a fare l’imprenditore, ovvero pensare all’azienda e alla sua unicità nel mercato.
  • La percentuale degli insoluti è mediamente del 2,2% (quindi molto bassa rispetto alla media nazionale)
  • Il 100% ha come posizionamento di mercato quello dell'eccellenza con prezzi più alti rispetto alla media dei concorrenti.
  • Il 35% è promotore di iniziative sociali e per il territorio. 
  • Il 90% dichiara di essere in piena salute psicofisica e di non aver disturbi psicosomatici dovuti a stress o ansia.

Tutto questo sembra davvero utopia, ma è una cosa fattibile, non è per tutti gli imprenditori, perchè prima di tutto bisogna essere disponibili a fare un cambiamento e a ribaltare quelle abitudini che troppo spesso si cuciono addosso in modo negativo creando un circolo vizioso, con tutti i problemi al seguito. Un percorso di questo tipo ha bisogno di tempo per essere assimilato e praticato e come tutte le cose sono necessarie una grande dose di determinazione e capacità di mettersi in gioco.

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Chi è

Fabrizio Cotza

@Foto Roberto Salvatori

 

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Chi sono

Sono Dora Carapellese, mi occupo di comunicazione, gestisco i rapporti con i media, sono una giornalista e svolgo attività di formazione sui temi legati alla comunicazione.

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