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Tolktolk. Il public speaking sul Web

Il public speaking sul Web è lo stesso che abbiamo quando ci troviamo in un evento dal vivo? Siamo a mezzo busto, come giocare con le parole per essere convincenti? Con Roberto Luperini esperto di public speaking, nonchè scrittore di diversi libri al riguardo abbiamo fatto una chiacchierata.

Da più di un anno ormai, abbiamo riunioni ed eventi on line, davanti ad uno schermo in casa dobbiamo essere professionali. L'ambiente troppo familiare ci costringe ad essere più infomali sia nel nostro outfit  che come ci poniamo davanti al nostro interlocutore. Se con una persona dall'altra parte può essere più facile parlare, con una trentina di persone  diventa più complicato. Come capire il feedback del pubblico? Come riuscire a modulare la modalità comunicativa in base al pubblico?

Di seguito un'intervista a Roberto Luperini, che ha fatto del public speaking un vero e proprio lavoro seguita dalla registrazione integrale della serata

E’ più facile parlare davanti ad un pubblico on line?

Dipende. È un po’ come suonare su una tastiera dimezzata. Se riarrangi il pezzo forse è più facile suonarlo ma è molto più difficile avere un risultato clamoroso. Per ottenerlo devi essere così efficace da scavalcare la distanza che ti separa dallo spettatore e piombare a casa sua. Non facile, per niente.
D’altra parte ci sono molte cose in meno di cui preoccuparsi: la scelta della location, l’allestimento, l’approntamento tecnico della sala, il passo con cui ti avvicini al palco, la visibilità totale delle emozioni, la necessità di saper usare la voce per superare problemi all’impianto audio e non ultimo i costi.
Per contro la cattiva progettazione di uno speech online è difficilmente rimediabile, il feedback dai partecipanti può essere scarso o nullo, la capacità di gestire le tecnicalità è critica. insomma i principi sono gli stessi, ma sono due cose diverse.

Cosa è il metodo ARPA

Molti fanno formazione dicendoti cosa fare, quando farlo e come farlo. A me non piacciono le cose stereotipate, ne trattare le persone come se non avessero risorse proprie, quindi ho modellato un metodo per fare formazione sul Public Speaking che parte dalle aree di attenzione di chi scrive e tiene un discorso. In questo modo si può sviluppare Il proprio modo di parlare in pubblico e raggiungono gli obiettivi.

Le aree sono:

  • Attenzione, perché se non mi dai attenzione stai sprecando il fiato
  • Ricordo, senza il quale il discorso fluisce magari piacevolmente ma non lascia traccia
  • Persuasione che tu sia un insegnante o un venditore la persuasione ha sempre un ruolo quando si parla in pubblico e infine chiedere una
  • Azione specifica, se non chiedi subito un’azione anche minima tutto il tuo sforzo sarà perso. Una prova? Adesso tutte le pubblicità di Onlus ti chiedono di fare un sms o simili per donare 2 Euro. Pensate che vivano di questo. La maggior patte no! Ma se hai pagato due euro più facilmente sarai disponibile a darmi di più in futuro. Ovviamente non tutti i discorsi hanno un fine pragmatico, in questi casi si riassume quanto detto.

ROBERTO_LUPERINI

Quali sono le regole generali per essere efficaci davanti ad un pubblico?

Ascoltare il pubblico e restare in continuo contatto è la cosa più importante, è proprio questo che è complicato online. Anche dal vivo non è così semplice, ma a questo si rimedia in modo semplice e faticoso. Il motivo per cui non ascoltiamo spesso è lo sforzo fatto per ricordare il discorso in una situazione di ansia, la neuro scienziata Jill_Bolte_Taylor, ha tenuto uno degli speech più visti di TED oltre 25 Milioni di visualizzazioni. Quello che pochi sanno è che ha provato il discorso 200 volte prima di salire sul palco.
On line oltre a prepararsi molto bene è necessario organizzare una cassetta degli attrezzi di strumenti per recuperare l’attenzione, battute, barzellette, immagini belle e/o forti, filmati, musiche, domande per il pubblico, secondo il proprio stile.  

Quanto influisce la posizione sul web?

Influisce molto, la posizione comunica, stravaccato sulla sedia, rigidamente seduto o in piedi sono tre diverse comunicazioni MA SOPRATTUTTO LA POSIZIONE influenza la respirazione, se i polmoni non sono liberi di espandersi verso la pancia, la voce risulterà sfiatata, in casi estremi ansiosa e la stanchezza peggiorerà: la posizione migliore è con i piedi distanti come le spalle, sedia regolata per avere le ginocchia a squadra, schiena eretta ma non rigida.

La gestualità delle mani come va gestita?

Purtroppo, salvo particolari allestimenti le braccia sono comunemente fuori dall’inquadrature, lunico modo per essere sicuri che ì gesti siano visibili è quello di farli con le mani prossime alla faccia in particolare se si usano i background virtuali.

Come agganciare il pubblico?

Se hai eseguito un buon attacco poi si tratta di mantenere l’attenzione positiva, nel senso che puoi avere una grande attenzione facendoti amare o odiare. Se ti interessa la prima opzione ricorda sempre di partire dal punto di vista di chi ascolta: chi è cosa vuole, come si pone rispetto a questo argomento. Qui spesso cadono i grandi manager, ho sentito tante volte annunciare un cambiamento assicurando che avrebbe portato crescita di fatturato, utili, efficienza ecc... Cosa che alla maggior parte dei dipendenti non interessa. Magari interessa capire che disagi avranno, come faranno a superarli, se ci saranno vantaggi economici individuali, cose così. A parte gli azionisti e i possessori di Stockoption ben pochi sono interessati alla crescita del dividendo.

Come cominciare?

Esistono sostanzialmente cinque modalità:
Cronaca (Gandi - Obama) - Colpo di scena o battutaDomande - C’era una volta ... (Henderson) – Affermazione clamorosa (Steve Jobs)
I grandissimi ne inventano continuamente anche perché non hanno un gran bisogno di attirare l’attenzione almeno all’inizio, ce l’hanno comunque. La cosa più importatne è partire direttamente senza ripetere cose già note al pubblico, per esempio ripetere il tuo nome cognome ruolo e titolo dello speech, se uno scritto con queste informazioni ti ha preceduto o ti accompagna a piè di pagine. Se non è questo il caso o ti fai introdurre o posponi a subito dopo l’attacco la comunicazione delle informazioni di servizio essenziali.

C'è qualche stratagemma per capire se il pubblico è agganciato?

Dipende dal numero, fino a una ventina di persone con il video acceso, il feedback visivo è sufficiente, oltre bisogna introdurre domande a cui far rispondere con gesti o in chat, il numero di rispondenti ci dirà quanti stanno guardando noi o il gioco del solitario.

 

 Serata integrale
 


Chi è

Roberto Luperini

Un po' di libri di Roberto

 

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Chi sono

Sono Dora Carapellese, mi occupo di comunicazione, gestisco i rapporti con i media, sono una giornalista e svolgo attività di formazione sui temi legati alla comunicazione.

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