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Conversazioni tra professionisti

#tolktolk. LinkedIn serve alle aziende?

Con Paolo Lambertini, scopriremo l’effettiva utilità  per le aziende e come queste possano usare al meglio LinkedIn per far crescere il proprio fatturato.

video della serata integrale con Paolo Lambertini

LinkedIn è stato utilizzato dai più, ai suoi albori, come un curriculum vitae, oggi è una piattaforma con numerose altre caratteristiche come quella di farsi trovare. L’azienda non solo può amplificare la sua brand identity ma può trovare partner di lavoro utili per accrescere il suo fatturato.

In LinkedIn, per come è costruito, ruota attorno all’identità digitale delle persone che lo frequentano. E per identità digitale s’intende sia il profilo personale (che in questo social più che in altri è centrale) che ogni attività svolta sulla piattaforma (commento, condivisione, pubblicazione etc).
Si tratta di uno snodo importante che rende evidente il fatto che il profilo di un’azienda su questo social network non è tutto, per completare l’immagine dell’azienda assume notevole importanza il profilo degli stessi dipendenti che diventano in qualche modo “portavoce” dell’immagine della loro azienda.

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Intervista a Paolo Lambertini, Digital marketing manager, è stato ospite a tolktolk lo scorso marzo e noi abbiamo raccolto anche la sua testimonianza scritta su questo social network.

Intervista

 I cinque step perchè un'azienda abbia un profilo  quasi  perfetto su LinkedIn?

  1. E’ necessario essere estremamente completi nelle informazioni. Quindi inserire il nome azienda che corrisponda alla ragione sociale, il settore che sia realmente il principale nel quale l’azienda opera, sede principale, tipo di azienda, dimensioni (numero di dipendenti), settori di competenza e, ovviamente il sito web. Non bisogna tralasciare nulla.
  2. Preparare un company profile adattato alle esigenze comunicative di LinkedIn con diverse battute: 2000, 800, 600, 400. In questo modo avrete materiale adatto a diverse situazioni oltre alla descrizione generale della pagina.
  3. Preparare una grafica ad hoc come cover per evitare tagli sui diversi dispositivi.
  4. Come immagine di profilo inserire sempre il logo.
  5. Preparate una strategia, ponendovi le domande: perché sto aprendo una pagina aziendale su LinkedIn? A che cosa mi serve?

Come può essere gestita la pagina?

E’ bene avere un piano editoriale per non lasciare nulla al caso, ma non è indispensabile avere un numero di pubblicazioni frequenti come su Facebook. Una pagina aziendale completa di informazioni e con le grafiche giuste è già un’ottima vetrina. Poi bisogna impostare una strategia di marketing per acquisire nuovi contatti e per questo sono indispensabili le campagne adv. Inoltre è importante puntare sulla partecipazione dei dipendenti coinvolgendoli nel progetto, perché con i loro profili privati posso creare contenuti di valore utili a generare traffico verso la pagina, aumentandone il valore percepito. Per questo quando seguiamo un cliente includiamo sempre la formazione necessaria per rendere i dipendenti parte attiva, spiegandogli l’importanza di LinkedIn non solo per l’azienda ma anche per loro stessi.

Come faccio a farmi trovare dai clienti?

Come account personale il primo passo è curare al meglio il proprio profilo che come per la pagina aziendale deve essere completo al 100%. Ricordatevi che i campi Intestazione (Qualifica), Riepilogo, Esperienza attuale, Esperienze precedenti, Formazione, Competenze sono tutti indicizzati su Google e utili per inserire le parole chiave per le quali vorreste essere trovati. Anche avere una rete ampia aiuta, però attenzione, perché la propria rete va creata scrupolosamente, inviando richieste pertinenti ai propri reali interessi.

Lato azienda valgono le stesse regole, inoltre bisogna necessariamente predisporre un investimento di tempo e budget con una strategia precisa che può funzionare solo su tempi lunghi. Non si possono fare tentativi di pochi mesi e poi rinunciare perché non si è ottenuto nulla. Questo è il migliore dei modi per buttare via i soldi.

L’advertising come funziona? E soprattutto funziona?

L’advertising su LinkedIn a mio parere è indispensabile per un’azienda, in particolare nel settore B2B. In un piano commerciale annuale se è previsto un investimento sui canali digitali trovo incomprensibile non dedicare una fetta del budget a LinkedIn. Da settore a settore possono cambiare le proporzioni dell’investimento, ma vista la grande crescita del social in Italia, non lo si può ignorare. Però l’advertising va fatto bene, sfruttando tutte le potenzialità che offre la piattaforma. Non dimentichiamo che la strategia deve essere sempre quella dell’Inbound Marketing, quindi creare contenuti di valore è il primo passo.

Nel nostro Blog webmarketingbologna.it usiamo queste parole per descriverlo: “il marketing tradizionale è il venditore porta a porta, l’Inbound è quel profumo di pane appena sfornato che esce da quel negozio lontano che ti fa dire “ma sai che mi è venuta fame?”. I contenuti di valore sono il profumo di pane. Possono essere di tipo diverso da settore a settore ma devono sempre rispondere alla domanda: perché gli utenti dovrebbero visitare la mia pagina? Ebook, listicles, white paper, webinar, tutorial, approfondimenti, qualsiasi cosa va bene se crea valore e viene percepito come “utile” dall’utente. Poi questi contenuti li devo saper mostrare agli utenti giusti. E qui entrano in gioco le grandi potenzialità di targeting di LinkedIn che permettono di individuare gli utenti che lavorano per categorie specifiche di aziende con precise mansioni. E’ possibile quindi escludere i venditori e puntare sui buyer, sui decision maker, manager, business executive. Questi utenti sono su LinkedIn e una ricerca HubSpot ci dice che il 50% dei decisori passa da LinkedIn prima di agire. 
Per una targetizzazione più accurata posso utilizzare anche delle liste di aziende e mostrare i miei contenuti agli utenti che lavorano per quelle aziende, raggiungendo livelli di precisione difficilmente ottenibili su altri social.

Come faccio a vendere su Linkedin?

La risposta potrebbe essere quella che utilizzo per gli altri social: su LinkedIn non si vende. Posso creare valore e attrarre curiosità, ma non sarà li che concluderò la mia vendita. LinkedIn è una rete sociale che può permettere alla mia azienda di ottenere contatti di qualità, contatti che vanno a implementare e a sostenere ulteriormente una rete e una strategia offline. L’offline e l’online non sono e non devono essere mondi separati.

Linkedin è per tutte le aziende?

Diciamo che un presenza su LinkedIn è indispensabile per le aziende B2B, perché li possono trovare contatti difficilmente reperibili su altri social. LinkedIn funziona anche per il B2C se inserito in una strategia multichannel con piani editoriali specifici per ogni social. E’ interessante la strategia di Netflix, che ovviamente è presente sia su Facebook che su LinkedIn, con due piani editoriali nettamente distinti. Il mio profilo viene raggiunto da Netflix su entrambi i canali, sono già un cliente quindi su Facebook compiono un’azione di nurturing, mentre su LinkedIn lavorano più in profondità, non parlano della loro offerta ma adottano una comunicazione più aziendale con ottica business.

 

Partner dell'evento

#tolktolk è il format ideato dalla giornalista Dora Carapellese, nel quale vengono affrontate tematiche relative alla comunicazione e all’aspetto digitale. Il sottotitolo di #tolktolk è conversazioni tra professionisti perché è un confronto costruttivo, un erogatore di spunti e un modo per fare chiarezza nel vasto e articolato mondo del web.

Chi è

Paolo Lambertini

Foto della serata

A cura di Roberto Salvatori

 

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Chi sono

Sono Dora Carapellese, mi occupo di comunicazione, gestisco i rapporti con i media, sono una giornalista e svolgo attività di formazione sui temi legati alla comunicazione.

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