Con Fulvia Silvestri, Trainer e Business Coach e Chiara Battaglioni, Professional organizer, vedremo come attraverso la consapevolezza di se stessi, dei punti di forza e di debolezza si può organizzare la produttività quotidiana in modo efficace e più sano.

Il multitasking non esiste, ma c'è una modalità molto vicina che può essere logorante e che va a discapito della nostra efficenza e produttività. La focalizzazione è la parola d'ordine del monotasking ed è uno degli ingredienti che rende efficace il nostro lavoro.

Fulvia e Chiara hanno messo insieme le loro competenze per dare vita all'approccio Cambiamento Produttivo, che mette insieme la conoscenza di se stessi e l’organizzazione. 

Intervista alle due ospiti, in calce il video integrale della serata

In cosa consiste il CAMBIAMENTO produttivo?

Il Cambiamento Produttivo è un progetto che unisce le nostre professioni e le nostre competenze, ovvero il business coaching e il professional organizing, perché crediamo che la conoscenza di se stessi e l’organizzazione, fuse insieme, siano il vero motore che innesca il cambiamento.
Per come la vediamo noi il cambiamento è un percorso di miglioramento, un’evoluzione rispetto al punto in cui ci troviamo ora.

A chi si rivolge?

Il Cambiamento Produttivo si rivolge a liberi professionisti e imprenditori e a chiunque senta il bisogno di fare chiarezza e aumentare la propria efficacia dal punto di vista professionale.

Quali sono i benefici?

Il Cambiamento Produttivo aiuta a individuare la direzione giusta da seguire e a gestire alcune bestie nere che creano interferenza nel processo decisionale e produttivo, impedendo la realizzazione degli obiettivi.
Procrastinazione, demotivazione, difficoltà a raggiungere risultati e altre criticità limitanti possono essere soluzionate grazie a un lavoro mirato e in tandem che unisce gli strumenti del business coaching e dell’organizzazione.

Come si svolge il percorso?

Il Cambiamento Produttivo si declina principalmente in tre formati che rispondono a esigenze specifiche:

• Un workshop di gruppo di una giornata durante il quale i partecipanti lavorano sui propri punti di forza e di criticità, con il valore aggiunto del confronto e della condivisione tra pari;
• La consulenza “in tandem” ovvero un percorso di consulenze individuali completamente personalizzate che alternano momenti di business coaching a sessioni di organizzazione personale, per chi preferisce un intervento approfondito e progettato completamente su di sé;
• Percorsi formativi in azienda studiati e progettati sul contesto e sulle persone coinvolte.

Quali sono gli elementi necessari per poter attivare questo approccio?

Alla base di qualsiasi processo di cambiamento o miglioramento ci devono essere l’autodeterminazione, della persona o dell’azienda, a intraprendere il percorso, e la volontà di mettere in pratica gli strumenti attraverso azioni concrete.
Il metodo è efficace perché unisce una fase teorica a una parte pratica, ricca di esercizi, test e interazioni, e sono importanti, quindi, l’impegno e la proattività di chi partecipa.

Il multitasking esiste?

La scienza dice di no. Ma noi sappiamo bene che la tendenza a fare più cose contemporaneamente è molto forte, soprattutto in questo nostro tempo ipertecnologico in cui l’interruzione è all’ordine del giorno.
Ecco perché riconoscere, nel nostro modo di lavorare, quelle “bucce di banana” sulle quali tendiamo a scivolare più spesso è il punto di partenza per decidere se e cosa cambiare nelle nostre abitudini organizzative per raggiungere i nostri obiettivi professionali in maniera efficace e con meno stress.

Il multitasking è una di quelle cose che nel vostro approccio può essere gestito, come?

Per prima cosa, riconoscendolo nella pratica e allenando la consapevolezza.
Le ricerche dimostrano che praticare il multitasking produce una serie di effetti negativi: impieghiamo più tempo a portare a termine le attività, rischiamo di commettere più errori, fatichiamo a prendere decisioni e a restare concentrati, accusando un aumento di fatica mentale nel corso della giornata.

Davvero vogliamo lavorare in questo modo?

Se la risposta è no, allora è tutta una questione di allenamento: una volta riconosciute le proprie criticità e aree di miglioramento (con l’aiuto di una business coach), si individuano gli strumenti e le abitudini più corretti per contrastarli e procedere spediti e sereni nella propria direzione (con l’aiuto di una professional organizer).
Ed è quello che accade nel Cambiamento Produttivo.

5 abitudini sane per evitare di essere fagocitati dalla vita

• Identificare le proprie sensazioni negative di fondo e imparare a gestirle: tutti proviamo emozioni negative. Tutti? Sì, tutti. Ma un’emozione è qualcosa che si prova, non qualcosa che si è. Ansia, tristezza, paura, è normale che ci attraversino… ma poi possiamo lasciarle defluire. 

• Riconoscere le fonti di interruzione e provare a ridurle. A volte basta semplicemente chiudere il programma di posta durante la sessione di lavoro su un altro documento, oppure silenziare il telefono quei 30 minuti necessari a prendere una decisione o completare un’attività importante.

• Liberare la mente utilizzando supporti organizzativi come il calendario e le liste in modo da avere il controllo su tutte le attività senza essere costantemente oberati di pensieri intrusivi che generano ansia e confusione.

• Costruire obiettivi ben formati che rispettino davvero le proprie esigenze, i propri valori e le proprie risorse: non è possibile raggiungere buoni risultati se ciò che si sta inseguendo è il desiderio di qualcun altro.

• Dedicare del tempo ogni giorno ad attività extra lavorative, da soli e con amici, con persone positive che stimiamo e a cui vogliamo bene. Non si vive di solo business!

Video integrale della serata

Riprese a cura di @FrancescoDonatoBianco

Chi sono

Fulvia Silvestri
Chiara Battaglioni

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