#tolktolk

Conversazioni tra professionisti

#tolktolk. Intervista a Conti e Carriero sui Social media, quando come e perchè

 A #tolktolk  i social media come strumento di marketing, usi e costumi con i SOCIAL GURU  Luca Conti e Cristiano Carriero.

Intervista ricca di spunti e di idee per migliorare le proprie performance social

In questa pagina trovi

L'Intervista, il prossimo tolk, la rassegna stampa,  il podcat della serata sui social media, il comunicato stampa, l'invito 

Luca Conti e Cristiano Carriero due annate, professionalmente parlando, diverse ma interessanti per la diversità di esperienza che hanno portato lo scorso 2 aprile a #tolktolk, conversazioni tra professionisti.

Luca Conti è Direttore della Comunicazione per Simplicissimus Book Farm, autore del blog Pandemia  Cristiano Carriero è Content Manager di Questagenzianonhanome, blogger, autore.

In anteprima ci hanno anticipato che stanno scrivendo un libro insieme su Facebook che uscirà il prossimo autunno e che promettono, sarà presentato a #tolktolk. (Nella foto da sx Luca Conti, Dora Carapellese, Cristiano Carriero)

Come sempre faccio con i miei ospiti, ho voluto intervistarli per lasciare una traccia scritta del loro passaggio, di seguito troverete un’intervista congiunta a Luca e Cristiano su: Social media, quando come e perché.

1.      Quali sono i social media (sm) più diffusi in questo momento?

Luca. Dipende dal nostro orizzonte. Se comprendiamo i social network, su scala globale i più diffusi e utilizzati sono Facebook, Twitter e LinkedIn, seguiti da Instagram, Tumblr, WordPress.

Cristiano. Aggiungerei che anche Google plus sta crescendo.

2.  Cosa deve raccontare un social media per avere successo?

Luca. Più che raccontare, deve facilitare la pubblicazione di contenuti, originali o curati che siano, e avere una massa critica di utenti che ne permetta la diffusione, la condivisione.

Cristiano. Il successo non è determinato dalla piattaforma, ma dalle persone. La ricetta di Facebook è questa: nome, cognome, foto, dati. E ancora: professione, passioni, quotidianità. Se anche un’azienda riuscisse a comunicare in questa maniera, parlando alle persone e non ai clienti, potrebbe ottenere moltissimo dai social.

3.  Perché un’azienda deve decidere di usare un social media come mezzo di comunicazione?

Luca. Deve sembra che l’abbia ordinato il medico. In realtà non è obbligatorio. Può essere un ottimo complemento per la comunicazione offline e online, efficace e a basso costo. Le discriminanti sono: il pubblico di riferimento, il tipo di contenuti, il prodotto o il servizio offerto, le risorse disponibili da investire, la strategia di lungo termine.

Cristiano. Prima di tutto perché (banalmente) la gente ci passa tantissimo tempo. Ed ha la (giusta) percezione di ottenere prima, e meglio, le informazioni. Poi perché si aggiornano più facilmente di un sito, e con gli strumenti adeguati gli utenti possono essere profilati e magari targhettizzati. E poi perché, grazie ai social, ci si abitua a parlare la lingua delle persone, e non quella dell’azienda.

4.Una buona strategia di marketing social prevede necessariamente di usare i social media più diffusi?

Luca. Sì, se l’azienda offre beni di largo consumo; negli altri casi è da valutare di volta in volta.

Cristiano. Non è detto. Per alcune aziende possono essere più adeguati social media fotografici (Instagram, Pinterest). Per altre, per esempio quelle che esportano in Russia, un social come vKontact, e così via. Dipende anche da quali sono gli obiettivi.

5.Per avere un’idea del perché a volte bisogna scegliere un sm piuttosto che un altro, quali sono 3 caratteristiche di:

Luca. Google plus. Legato alla ricerca su Google, tecnologico, orizzontale sui servizi Google.

Cristiano. Google plus: indicizza sui motori di ricerca. È collegato ai servizi Google, su tutti Maps e Youtube. Con la funzione Hangout offre una grande opportunità di diretta sul web.

Luca. Pinterest. Visuale, commerciale, femminile.

Cristiano. Pinterest: converte. Una bella foto può trasformarsi in acquisto. È personalizzabile. È femminile.

Luca.Facebook. Generalista, visuale, mobile.

Cristiano. Facebook: grandi numeri. Interazione. Sempre a portata di mano grazie (o per colpa) agli smartphone.

Luca.Twitter. Notiziabile, in tempo reale, mobile.

Cristiano. Twitter: non è un social ma un microblog. È un esercizio continuo di sintesi. Offre a tutti la possibilità, o a volte l’illusione, di poter parlare con chiunque. Giocatevela bene. Non esiste una seconda occasione per fare una buona prima impressione.

Luca.Instagram. Visuale, amichevole, mobile

Cristiano. Instagram: punta sull’emozione. Ha trasformato tutti in fotografi. Hashtag creativi.

Luca. Foursquare. Mobile, locale, commerciale

Cristiano. Foursquare: se usato con intelligenza può favorire il networking.  Una volta attivato va incentivato l’uso da parte dei clienti/ utenti. Aiuta a scoprire nuovi posti.

Luca.Linkedin. Professionale, intellettuale, globale.

Cristiano. Linkedin: non è un curriculum online. Ti permette di dimostrare le tue competenze nei gruppi o con le persone. Abbatte i gradi di separazione, grazie a referenze e collegamenti.

6.Trovo spesso pagine di facebook di grandi aziende che hanno tanti fan,  ma sono pochissimi quelli che interagiscono.  Perché secondo te.

Luca. I fan che interagiscono sono sempre una piccola frazione di tutti i fan, un po’ perché l’algoritmo di Facebook non mostra a tutti i fan i contenuti della pagina con la stessa priorità, un po’ perché i contenuti possono essere poco coinvolgenti, un po’ perché le persone hanno il più delle volte un atteggiamento passivo, anche su Facebook.

Cristiano. Perché li comprano (a volte) o perché li guadagnano attraverso le inserzioni. E in generale perché, a meno che non ti chiami Coca Cola o Mercedes, devi davvero inventarti qualcosa per portare le persone ad interagire con un’azienda piuttosto che con i propri amici.

7.      Descrivere un esempio di un’azienda che ha fatto una buona strategia di social media marketing e le motivazioni.

Luca. Red Bull, perché lo ha inserito all’interno della sua comunicazione multipiattaforma, evidenziandone gli aspetti di interazione e di partecipazione.

Cristiano. Mi piacciono le compagnie telefoniche, si muovono bene. Tim su tutte. Differenzia bene i social, fa sempre campagne molto intelligenti, mirate sui target, ovviamente potendosi permettere di spendere un bel budget in adv (advertising) anche sui giornali e in televisione. Ma alla base ci sono idee semplici: quella di dare un nome, su twitter, ai tecnici e quindi un volto a chi risolve i problemi. Quella di creare campagne con un messaggio molto diretto: #ilcalcioèdichiloama. Per me che sono un copy, innamorato di questo sport, è musica.

8. Descrivere invece un pessimo esempio.

Luca. Basta andare su Twitter e vedere chi rilancia gli stessi contenuti pubblicati su Facebook, in automatico, senza altre interazioni.

Cristiano. Non amo parlare male delle scelte degli altri. Soprattutto quando si tratta di grandi brand. Per fare errori, anche gravi, con i social network dei lovebrands, devi prima arrivare a gestirli. Sorrido quando sento parlare di epic fail o cose simili da chi non ha mai ottenuto nessun successo in questo ambito. Si dovrebbe parlare degli errori per imparare, tutti insieme, a fare meglio, per trarne giovamento. Allora, se proprio devo raccontare un errore, racconto il mio. Gestivo una pagina Facebook di un’azienda di cucine. Pensavo che ambientando storie relative all’Italia, in queste cucine sarei riuscito a coinvolgere gli utenti. Non ci sono riuscito perché le storie erano troppo lunghe, i post non erano adatti a Facebook, e le foto troppo incentrate sul prodotto. Abbiamo rivisto tutto e le cose sono andate in maniera molto diversa.

9.  Social media marketing per il proprio personal branding come lo gestiresti?

Luca. Domanda che richiederebbe una risposta complessa. Lo sintetizzerei così: esserci e parteciare, per dimostrare quanto si vale, senza sovraesporsi.

Cristiano. Con naturalezza, innanzi tutto. Evitando di aprire tutti gli account del mondo, solo per essere presenti. Meglio sfruttare quelli che sono più vicini, e consoni, alle nostre caratteristiche. Poi bisogna darsi delle regole: che mestiere facciamo? Quale contributo possiamo dare a chi ci segue? Quale abilità ci riconoscono? E quali valori? In base a questo dovremo gestire la nostra presenza, e la nostra reputazione su Facebook, Twitter e LInkedin, rispettando le peculiarità dei social in questione. La credibilità di chi usa i social per il proprio personal branding è ogni giorno sotto gli occhi di tutti. Essere se stessi è il consiglio più sincero che mi sento di dare.

10. Qual è il futuro dei social media secondo te?

Luca. Roseo, soprattutto per chi gestisce le piattaforme.

Cristiano. Come dice la mia amica Valentina Falcinelli, il futuro dei social è fuori dai social. Prendete come esempio anche Domitilla Ferrari. Nel suo “Due gradi e mezzo di separazione” (molto bello) dice chiaramente che il networking è qualcosa che si fa soprattutto fuori da Facebook. Lei racconta che ogni mattina incontra persone a colazione. Anche io, una volta a settimana, pranzo fuori con chi me lo chiede. Ognuno di noi ha qualcosa di interessante da raccontare. Meglio farlo di persona, fino a quando è possibile.

Dora Carapellese

 

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Prossimo tolk mercoledì 7 maggio con Magdi Cristiano Allam, si parlerà dell'uso dei Social Media nella politica. A breve i dettagli

#Tolktolk conversazioni tra professionisti nasce dall’esigenza di fare chiarezza nel mondo del web, una macchina ad alta velocità che cammina su una strada senza limiti. L’idea è portare a Bologna degli esperti manager internettiani, e non solo, che condividono con altri professionisti il loro sapere. La scelta di un cafè come location rispecchia l’informalità del web e vuole essere anche un luogo di incontro reale per fare networking alla vecchia maniera.

Partner dell’evento è Fior di Risorse, il gruppo nasce sulla piattaforma linkedin nel marzo 2008 con l’intento di aggregare i “decision maker” delle realtà aziendali del Centro Italia, allo scopo di promuovere relazioni ed opportunità professionali.

Tolktolk 2014 ha tra i suoi partner una new entry: Mazzanti Media di Giovanni Mazzanti,  è l’autore di tutti i servizi giornalistici video web realizzati per #tolktolk.  

Per informazioni telefonare a 347-4581906

 

Chi sono:

Luca Conti

Cristiano Carriero

 

RASSEGNA STAMPA

Il Titolo 1 aprile 2014

Flash Giovani 1 aprile 2014

Giornale Kleos 31 marzo 2014

Web journalist 301 marzo 2014

Mediterranews 27 marzo 2014

Libero.it 27 marzo 2014

Agorà 20 marzo 2014

 

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Chi sono

Sono Dora Carapellese, mi occupo di comunicazione, gestisco i rapporti con i media, sono una giornalista e svolgo attività di formazione sui temi legati alla comunicazione.

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